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♦ I BIMBI DI LAUREUS: ESPLOSIONE DI SORRISI PER DIMENTICARE IL TERREMOTO

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10 luglio 2018

Il teatro ha un fascino tutto suo, è come una grande, enorme balena. Custodisce nel suo ventre le emozioni dell’artista poi lo scaglia via fuori dal sipario, consegnandolo al mare della sua platea. Immaginate l’intensità delle emozioni che precedono un’esibizione, intense e straripanti eppure compresse nel silenzio, nel controllo, talvolta nella paura. Immaginate tutto questo e poi stravolgetelo: camerini brulicanti, corse nei corridoi, risate fragorose. L’immagine di un venerdì di giugno, nei camerini del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, era esattamente questa: bambini felici.

Il terremoto ti smuove qualcosa dentro, incrina quell’idea – forse generata dal nostro istinto di sopravvivenza – che ci fa sentire al di sopra del tempo e dello spazio, infiniti e invincibili. Tremano gli oggetti, le mensole, le pareti, il tetto sopra la tua testa. Tremano anche i tuoi genitori e la loro paura è come se ti entrasse nelle vene, non trovi punti fermi da cui ripartire. E ti senti piccolo piccolo, un atomo nell’universo.

Acquasanta Terme si trova a 30 km dall’epicentro del terremoto che ha colpito l’Italia centrale, si tratta di un piccolo Comune termale in provincia di Ascoli Piceno che conta appena 3.000 abitanti. Proprio come Arquata ed Amatrice, il suo territorio si estende su un’ampia superficie in gran parte montuosa e costellata di 56 piccole frazioni collegate da 230 km di strade, tutte racchiuse fra i Sibillini e i Monti della Laga. Molti di questi borghi e frazioni sono stati distrutti dal sisma, con un numero altissimo di case inagibili per i danni subiti e quasi 700 sfollati. Come è facile immaginare, alla condizione di isolamento psicologico si è aggiunto, specialmente nel periodo invernale, il rischio dell’isolamento geografico dai principali centri limitrofi, fra cui Ascoli. Quando il Project Manager e la psicologa Laureus hanno avvicinato le maestre delle scuole di Acquasanta Terme lo scorso autunno per proporre l’inizio del progetto Polisportiva Acquasanta, il quadro che emerse era quello di bambini incupiti, bambini “con un piede fuori”. Con un piede fuori sono stati, nei mesi successivi al terremoto tutti gli abitanti della cittadina distrutta: seduti a tavola mezzi dentro e mezzi fuori, con un piede composto e l’altro sempre pronto a scappare.
Psicologicamente molti bambini erano rimasti proprio così, ingabbiati nel terrore che quella furia si ripetesse da un secondo all’altro. E non riuscendo a ripristinare la propria normalità, non c’era gioco che fosse vero gioco o sorriso che fosse vero sorriso: le emozioni restavano tutte soffocate dal bisogno di non abbassare mai la guardia.

Si iniziò quindi in punta di piedi con due tipi di attività portate dentro le scuole grazie alla Fondazione Laureus Italia Onlus: alle elementari, in orario curricolare, motoria artistica e nel pomeriggio, alle medie, si insegnava pallavolo, due ore settimanali ciascuna, nelle quali favorire il riconoscimento e il rilascio della tensione psicologica attraverso il movimento. A seguito dell’evento sismico, fra l’altro, le scuole del Comune avevano perso le loro palestre e dunque si verificò l’esigenza di organizzare le lezioni di danza nella sala ricreativa delle elementari e gli allenamenti di volley nella tensostruttura di proprietà del Comune, allestita con attrezzatura mobile. Le nevicate e il freddo della montagna picena non hanno certamente intimorito maestro e allenatore, ripagati dal vedere rispuntare, giorno dopo giorno, un sorriso di distensione sui visi dei loro ragazzi. E dopo un anno di “cinque, sei, sette e otto” siamo arrivati a venerdì scorso, dentro la balena delle arti, dentro il meraviglioso teatro Ventidio Basso di Ascoli. Quel brusio eccitato che proveniva dai camerini esprimeva tutta l’impazienza che i bambini posseggono quando vogliono ricominciare da capo un gioco che stava prendendo una brutta piega. Erano impazienti di esibirsi, non chissà quale professionalità – chi se ne importava d’altronde – volevano semplicemente esibirsi, c’erano col pensiero, con tutto il loro pensiero.

Vederli danzare, supportarsi, sbagliare e ridere sul palco è stata una ricompensa davvero incalcolabile e un momento sicuramente toccante anche per i genitori in platea. Il risultato di questa esperienza è il frutto della passione di tutto il team Laureus, che ha contagiato i maestri Gianluca e Massimo, la maestra Iride, l’associazione Miniera delle Arti di Ascoli, l’Associazione Dimensione Ascoliil Comune di Acquasanta e il suo Vicesindaco Luigi Capriotti, il Dirigente Scolastico dell’Istituto Scolastico Comprensivo Patrizia Palanca. Tutti hanno da subito creduto nel progetto, senza mai risparmiarsi. Il più sentito grazie va ai bimbi, perché loro sono il volto più bello e puro del mondo e vanno protetti, aiutati a rialzarsi. Quando la vita trema, proprio come la terra, bisogna insegnare loro a danzarci sopra, per seguire il ritmo dei suoi movimenti.

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On 10/07/2018
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